Perché in Giappone il Natale si festeggia con il pollo fritto KFC, il marketing che crea tradizione

23 dicembre 2025 Redazione
Perché in Giappone il Natale si festeggia con il pollo fritto KFC, il marketing che crea tradizione

Il 25 dicembre in Giappone non coincide con una festività religiosa né con un giorno festivo. Uffici aperti, pendolari sui treni e nessuna atmosfera liturgica: il Natale giapponese è, a tutti gli effetti, un giorno come un altro. Eppure, c’è un elemento che ogni anno trasforma le strade delle grandi città, da Tokyo a Osaka, in uno scenario inconfondibile: le lunghe code davanti ai ristoranti KFC. Al posto del tacchino arrosto, milioni di famiglie giapponesi portano in tavola secchielli di pollo fritto. Una consuetudine così radicata da richiedere prenotazioni con settimane – talvolta mesi – di anticipo.

Le origini della tradizione: “Kentucky for Christmas”

La nascita di questa singolare usanza risale alla prima metà degli anni Settanta. Come racconta anche la BBC, l’idea viene attribuita a Takeshi Okawara, manager del primo KFC giapponese aperto a Nagoya nel 1970 .

Secondo il racconto più diffuso, Okawara avrebbe ascoltato alcuni clienti stranieri lamentarsi dell’impossibilità di trovare il tacchino, piatto simbolo del Natale occidentale. Da qui l’intuizione: proporre il pollo fritto come alternativa “festiva”. Nel 1974 nasce così la campagna “Kurisumasu ni wa Kentakkii” (“Kentucky per Natale”), un’operazione di marketing destinata a entrare nella storia. In un Paese privo di una tradizione natalizia consolidata, KFC non si è limitata a promuovere un prodotto, ma ha di fatto offerto un modello culturale di celebrazione, colmando un vuoto simbolico. Nel corso degli anni, i semplici secchielli si sono evoluti in veri e propri “party barrel”, spesso accompagnati da piatti commemorativi e confezioni da collezione.

Marketing, immaginario occidentale e il mito del Colonnello Sanders

Il successo della tradizione natalizia di KFC in Giappone è indissolubilmente legato alla forza dell’immaginario. Negli anni Ottanta, il Colonnello Sanders – mascotte del brand – inizia a essere rappresentato con abiti rossi e bianchi, accentuando una somiglianza già evidente con Babbo Natale. Ancora oggi, molte statue del Colonnello davanti ai ristoranti giapponesi vengono vestite da Santa Claus durante il periodo natalizio .

Questa iconografia ha contribuito a rafforzare l’associazione tra KFC e Natale, trasformando un’operazione commerciale in un rito collettivo. Nella settimana di Natale rappresenta fino a un terzo delle vendite annuali di KFC Japan, con il 24 dicembre che registra incassi fino a dieci volte superiori alla media giornaliera .

KFC Christmas Party Barrel, una tradizione che resiste e si rinnova da 40 anni

Nel 2025 KFC Japan celebra il 40° anniversario del “party barrel” (vedi Instagram Reel KFC_japan)con edizioni speciali e persino ristoranti pop-up dedicati esclusivamente al Natale. Il caso giapponese rappresenta un esempio emblematico di come un brand globale possa reinterpretare le festività locali, creando nuove consuetudini attraverso il marketing culturale. Si tratta di una delle storie di maggior successo di adattamento cross-culturale nel settore del fast food globale.

KFC Franchising, la rete globale del pollo fritto

KFC, parte del gruppo Yum! Brands Inc., nasce oltre 70 anni fa dall’intuizione del Colonnello Harland Sanders, ideatore dell’Original Recipe: l’iconica miscela segreta di erbe e spezie che ancora oggi definisce l’identità del brand. Ogni giorno, nei più di 30.000 ristoranti presenti in oltre 145 Paesi, il pollo KFC viene preparato al momento, lavorato a mano e cucinato secondo un processo rigoroso che ne garantisce qualità e riconoscibilità. In Italia KFC è presente dal 2014 e conta oggi 150 ristoranti distribuiti in 17 regioni.

Yum! Brands Inc. riunisce anche i marchi Pizza Hut, Taco Bell e The Habit Burger Grill e, con oltre 53.000 ristoranti in più di 155 Paesi, è tra i principali gruppi della ristorazione globale.