Benetton Group ha annunciato una ristrutturazione ambiziosa e dolorosa della sua rete commerciale: entro la fine del 2025 saranno infatti chiusi 419 negozi su circa 3.500 a livello globale.
Questa decisione segna un punto di svolta nella strategia del gruppo, che punta a rimettere in ordine i conti e a rafforzare i punti vendita diretti più performanti.
La crisi del franchising Benetton
Gran parte delle chiusure riguarderà i negozi in franchising, che risultano essere il ramo più debole della rete. In Italia, 149 punti vendita in franchising sono sotto osservazione per difficoltà finanziarie.
Dal 2024, circa 100 negozi franchising in Italia hanno già chiuso, con casi emblematici in città come Bari, Foggia, Palermo, Catania e Novara.
Uno dei motivi centrali alla base delle chiusure è l’accumulo di crediti non saldati dai gestori: Benetton segnala uno stock scaduto per circa 30 milioni di euro, concentrato soprattutto nel Sud Italia (Calabria, Puglia e Sicilia).
Negli ultimi tempi, l’azienda ha emesso decreti ingiuntivi per riscuotere tali crediti, recuperando almeno 3 milioni di euro nei primi mesi.
Dal 2013 al 2023, il gruppo avrebbe registrato perdite nette per oltre 1,5 miliardi di euro nell’area franchising.
Segnali positivi: i negozi diretti Benetton crescono
Contro tendenza rispetto al franchising, i negozi di proprietà di Benetton (“flagship store”) mostrano segnali incoraggianti. Nel 2024, le vendite di questi punti vendita sono aumentate del +7 % rispetto al 2023.
In particolare, le migliori performance si registrano nel Nord-Est italiano: i negozi diretti in Veneto e Trentino-Alto Adige hanno aumentato le vendite dell’8 %.
Altri indicatori in rialzo includono lo scontrino medio, passato da 63 € a circa 64,3 €, e il tasso di conversione (clienti entrati che acquistano) che ha raggiunto il 18,9 %.